Siamo ormai giunti alla XXV edizione, una manifestazione nata inizialmente con l’obiettivo di valorizzare un superfood che stava ormai scomparendo dalle nostre tavole e tradizioni culinarie.
Pertosa ha creduto nella rivalorizzazione di questo pregiato prodotto peculiare.
La sagra non è solo un percorso culinario, attraverso questo evento si vuole anche promuovere il territorio; infatti Pertosa oltre al carciofo ha delle bellissime grotte che richiamano ogni anno circa 100.000 visitatori.
Il nome esprime la sua caratteristica più evidente: è un carciofo di colore chiarissimo, verde tenue, bianco argenteo. Le infiorescenze sono grandi, rotonde, globose, senza spine, con un caratteristico foro alla sommità.
Le particolarità del Bianco di Pertosa sono numerose, ma su tutte vanno segnalate la resistenza alle basse temperature, la colorazione tenue (un verdolino chiaro, quasi bianco), la dolcezza e la straordinaria delicatezza delle brattee interne. Caratteristiche che lo rendono un ottimo carciofo da mangiare crudo, magari in pinzimonio con l’olio extravergine di oliva della zona. Ideale matrimonio gastronomico che unisce anche le due principali vocazioni agricole dell’area: i minuscoli campi di carciofi (quasi sempre di poche centinaia di metri quadri), infatti, tradizionalmente si alternano agli olivi.